Le cellule infettate in modo latente ospitano il genoma del DNA provirale dell'HIV-1 integrato principalmente nell'eterocromatina, consentendo la persistenza dei provirus trascrizionalmente silenziosi.L'ipoacetilazione delle proteine istoniche da parte delle deacetilasi istoniche (HDAC) è coinvolta nel mantenimento della latenza dell'HIV-1 reprimendo la trascrizione virale.Inoltre, le malattie parodontali, causate da batteri subgengivali polimicrobici tra cui Porphyromonas gingivalis, sono tra le infezioni più diffuse nell'uomo.Qui dimostriamo gli effetti di P. gingivalis sulla replicazione dell'HIV-1.Questa attività potrebbe essere ascrivibile al surnatante di coltura batterica ma non ad altri componenti batterici come fimbrie o LPS.Abbiamo scoperto che questa attività di induzione dell'HIV-1 è stata recuperata nella frazione di massa molecolare inferiore (<3 kDa) del supernatante di coltura.Abbiamo anche dimostrato che P. gingivalis produce alte concentrazioni di acido butirrico, agendo come un potente inibitore degli HDAC e causando l'acetilazione dell'istone.I saggi di immunoprecipitazione della cromatina hanno rivelato che il complesso corepressore contenente HDAC1 e AP-4 è stato dissociato dal promotore di ripetizione terminale lungo dell'HIV-1 dopo stimolazione con surnatante di coltura batterica in concomitanza con l'associazione dell'istone acetilato e dell'RNA polimerasi II.Abbiamo quindi scoperto che P. gingivalis potrebbe indurre la riattivazione dell'HIV-1 tramite la modifica della cromatina e che l'acido butirrico, uno dei metaboliti batterici, è responsabile di questo effetto.Questi risultati suggeriscono che le malattie parodontali potrebbero agire come fattore di rischio per la riattivazione dell'HIV-1 negli individui infetti e potrebbero contribuire alla diffusione sistemica del virus.
Tempo di pubblicazione: 10 settembre 2020