[Frontiera accademica] Il test Goldstream® Fungus (1-3)-β-D-Glucan ha un valore predittivo elevato per rilevare la polmonite da Pneumocystis jirovecii sul fluido di lavaggio broncoalveolare

Da gennaio 2020 a ottobre 2020 è stato condotto presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria di Pisa uno studio metodologico prospettico che ha pubblicato su BMC Microbiology.Goldstream®Fungus (1-3)-β-D-Glucan Test è stato utilizzato per rilevare il livello di BDG dai campioni BAL.Il risultato è stato quantificato da aLettore di tubi cinetici completamente automatico IGL-200da Era Biologia.La ricerca mostra che il BDG dovrebbe essere preso in considerazione per il suo alto valore predittivo negativo.Ed è risultato utile per escludere la diagnosi di PCP per tutti i pazienti di controllo negativo.

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Sfondo:

L'attuale gold standard diagnostico perPneumocystis jiroveciiè rappresentato dalla visualizzazione microscopica del fungo da campioni clinici respiratori, come fluido di lavaggio broncoalveolare, definendo “provato”P. jiroveciipolmonite, mentre la qPCR permette di definire una diagnosi “probabile”, in quanto non è in grado di discriminare l'infezione dalla colonizzazione.Tuttavia, i metodi molecolari, come la PCR end-point e la qPCR, sono più veloci, più facili da eseguire e interpretare, consentendo così al laboratorio di restituire al medico dati microbiologici utili in un tempo più breve.Il presente studio mira a confrontare la microscopia con i saggi molecolari e le prestazioni diagnostiche del beta-D-glucano sui fluidi di lavaggio broncoalveolare di pazienti con sospettoPneumocystis jiroveciipolmonite.Il liquido di lavaggio broncoalveolare di diciotto soggetti ad alto rischio e quattro di controllo negativo è stato sottoposto al test di colorazione argento con metenamina di Grocott-Gomori, PCR end-point, RT-PCR e beta-D-glucano

Risultati:

Tutti i campioni di lavaggio broncoalveolare microscopicamente positivi (50%) sono risultati positivi anche all'end-point e alla PCR in tempo reale e tutti, tranne due, sono risultati positivi anche alla quantificazione del beta-D-glucano.End-point PCR e RT-PCR hanno rilevato rispettivamente 10 (55%) e 11 (61%) dei 18 campioni, mostrando così una maggiore sensibilità rispetto alla microscopia.Tutte le RT-PCR con Ct< 27 sono state confermate al microscopio, mentre i campioni con Ct≥ 27 non lo erano.

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Conclusioni:

Il nostro lavoro evidenzia la necessità di rimodellare e ridefinire il ruolo della diagnostica molecolare in un contesto clinico peculiare, comeP. jiroveciiinfezione, che è una condizione clinica rara ma anche grave e rapidamente progressiva che colpisce gli ospiti immunocompromessi che trarrebbe in gran parte vantaggio da una diagnosi più rapida.Pazienti rigorosamente selezionati, secondo i criteri di inclusione, risultati negativi con metodi molecolari potrebbero essere esclusiP. jiroveciipolmonite.

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Franconi I, Leonildi A, Erra G, et al.Confronto di diverse procedure microbiologiche per la diagnosi di polmonite da Pneumocystis jirovecii su liquido di lavaggio broncoalveolare.BMC microbiolo.2022;22(1):143.Pubblicato il 21 maggio 2022. doi:10.1186/s12866-022-02559-1


Tempo di pubblicazione: 14-giu-2022